Un tribunale distrettuale degli Stati Uniti ha condannato Bear Stearns, una delle principali società di intermediazione mobiliare di Wall Street, per cinque reati distinti relativi alla rappresentazione fraudolenta e negligente di ClearData Communications nel 2000. In seguito al verdetto della giuria, Bear Stearns pagherà circa 10 milioni di dollari di danni ai potenziali investitori di ClearData che hanno perso i diritti di azionista della società internet su consiglio di Bear Stearns.

Secondo la causa , un gruppo di imprenditori aveva venduto le proprie società di fornitura di servizi Internet a ClearData, nella speranza di creare un provider a livello nazionale. Questi imprenditori si aspettavano un'offerta pubblica redditizia. Bear Stearns ha coinvolto un team speciale di banchieri per rivolgersi al gruppo. I banchieri di Bear convinsero il gruppo a rinunciare ai diritti speciali di vendita per un pagamento di 13 milioni di dollari se l'offerta di azioni non fosse stata completata. Nel corso di una riunione, Wayne Stoltenberg, banchiere di Bear, consigliò agli imprenditori che la rinuncia a questi diritti avrebbe aiutato la società a completare i finanziamenti.

Sulla base delle convincenti argomentazioni dei rappresentanti di Bear Stearns e della garanzia che l'IPO era in preparazione, i proprietari dell'azienda rinunciarono ai loro diritti di "put". ClearData ha presentato istanza di fallimento nel dicembre 2000.

Secondo l'avvocato Tom Brown, che ha rappresentato gli imprenditori danneggiati, non è stato difficile dimostrare che Bear Stearns ha commesso una frode. "Abbiamo fatto in modo che i dirigenti della Bear riconoscessero sotto giuramento che sapevano che la raccolta di private equity stava andando male e che non c'era un vero e proprio piano per fare un'IPO", dice Brown. Durante l'incontro con i proprietari delle aziende, dice Brown, i rappresentanti di Bear sapevano che non c'era alcun accordo di IPO in corso.

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